Ricordo la terra nel suo bruno candore,
ricordo la foglia nel suo fruscio di tepore.
Corteccia d’essenza, custodisco il perdono.
Radice al tramonto, racconto il mio suono.
Leggero soffio di luce che danza,
adombro l’affanno del buio che avanza.
Ascolto i pensieri, stringo e comprendo,
respiro la pace nell’armonia del silenzio.
Aspetto e sorrido, eterno guardiano,
il mio sguardo è lontano.
E sul far della sera, paziento il ritorno,
di chi è andato e tornato, nel viaggio del mondo.