Ennon Galandir
Lascia che nevichi, lascia che il mondo si addormenti.

- Nome: Ennòn Galandir (nome fittizio)
- Cognome: -
- Età: 28, da svariate migliaia di anni purtroppo...
- Linea di Sangue: Secondo le vostre convenzioni credo Mezzosangue, ma sinceramente non me ne può fregar di meno.
- Città in cui vive: Coi tempi che corrono il dove vivo sono cavoli miei!
- Paura: Ribadisco quanto sopra! Non sono cose da chiedere, tanto vale farsi uccidere subito.
- Forma del Patronus: In passato un Cane Lupo Cecoslovacco, ora un Akita.
- Lavoro: Docente di Erbe Incantate presso l’Antica Accademia di Arti Magiche di Ambrolumio, consulente per privati e per l’Ufficio Regolazione e Controllo delle Piante Magiche del Ministero.
- Lavori precedenti: Sacerdote presso il tempio di Gea, Atlantide, con specializzazione nella cura e nel trattamento di piante autoctone di habitat estremi quali Foresta Pluviale, deserti, Foresta Nera e foreste nordiche in generale, Steppa Siberiana, foreste asiatiche.
- Passioni: Amo e ho fisicamente bisogno di stare immerso nella natura, fare lunghe passeggiate in montagna e ammirarne lo splendore mi da un immenso senso di pace. Ne amo i più piccoli dettagli come i fiori, le erbe. Amo la straordinaria bellezza dei campi attraversati da piccoli rivoli d'acqua di una trasparenza e purezza quasi divina. Amo la maestosa imponenza delle montagne che ti sovrastano ricordandoci quanto siamo piccoli. Amo allo stesso modo perdermi guardando l'infinito orizzonte del mare o le colline in fiore di una campagna rigogliosa.
- Segni particolari: Sono stato posseduto dall’entità Bene. Sono l’ultimo della mia stirpe, l'ultimo sacerdote dell'antico culto di Gea e l’unico essere ancora in vita ad aver visto e aver vissuto su Atlantide.
- Frase o citazione preferita: Lascia che nevichi, lascia che il mondo si addormenti.
Non ricordatemi quanto io sia difficile, impenetrabile, cauto o quanto io sia buono, gentile, premuroso. Si vive con una maschera mutevole in viso. Si vive ma soprattutto si sopravvive. Non ricordatemi quanto questo sia sbagliato perché ne sono consapevole. Non ricordatemi quanto io sia debole. Non ricordatemelo e andremo d’accordo.